Montecatino, quel colle a 483 m. slm a nord di Lucca, alla Cappella che, senza saper come si chiamasse, né averlo ben identificato, vedevo fin da bambino dalla finestra di sala. Caratterizzato dall’avere sulla sommità un ampio pianoro circolare di circa 65 metri di diametro dove ci sono i resti della chiesa di Santa Maria Annunziata (un tempo chiamata Cappella) ed, in particolare, della torre-campanile.

“Recentemente” , nel 1986 si è scoperto che si tratta di un’area archeologica etrusca. Infatti, sembra che il toponimo Catini sia di origine etrusca e deriverebbe dal nome di persona Cat-ini. Ci sono diverse altre località che portano un nome simile o uguale, ad esempio Montecatini dell’Isola d’Elba, Montecatini Terme e Montecatini Val di Cecina e tutte queste, in comune, hanno avuto la presenza degli etruschi.

Lascio l’auto lungo la freddana e salgo, in solitaria, sul colle percorrendo sentieri più o meno tracciati, per la via più verticale possibile, senza fare la strada asfaltata. Attraverso, quindi, prima una vigna, poi degli oliveti, infine, nella parte più alta della collina, un Castagneto dirigendomi anche verso la località Querce.

Sotto la cima di Montecatino, passo dalla località “Al palazzo” dove c’è una casa molto grande che fu divisa a metà dalla proprietaria in modo che potesse essere abitata sia dai contadini che lavoravano nei poderi, sia dalla padrona stessa che si chiamava Brama. Si narra che la Signora che era una donna molto bella e di facili costumi, avesse venduto molti oggetti preziosi sia propri che appartenenti alla vicina chiesa tra cui una gallina con 12 pulcini d’oro! Ed è per questo che il fantasma della Signora ha continuato ad abitare la casa ed accadevano cose molto strane nell’oliveto intorno… Oliveto che ho attraversato correndo .

L’anno in cui fu deciso di tagliarlo, arrivarono i carbonari che furono fatti alloggiare in casa dove, di notte, la Brama dette loro talmente tanti pizzicotti da costringerli a dormire all’aperto! 

Un’altra volta furono appesi al soffitto degli insaccati a stagionare ed ogni mattina venivano ritrovati sparsi per terra; ed ogni giorno venivano risistemati ma sempre invano! 

Per fortuna ho corso questo percorso in pieno giorno, perché di notte, si sarebbe potuta sentire una chitarra suonare e dopo la mezzanotte addirittura il rumore di uno straccio mosso in continuazione. La Brama che lavora per scontare i suoi peccati! 

Ho usato il condizionale perché sembra che dopo la vendita della casa, questa sia stata fatta benedire e da quel giorno lo spettro della Brama non si sia più fatto sentire! Nel dubbio… Meglio scegliere altre destinazioni per i Trail notturni 

Dalla cima del colle c’è una bella visuale sulla valle del Serchio e della Freddana e si arriva a vedere fino alle Alpi Apuane, agli Appennini, dalla costa livornese a quella ligure. Questo, naturalmente, nei giorni di tempo limpido ma quando sono salito, c’era foschia e così ho imboccato l’antica mulattiera che attraversa il bosco per tornare a valle, passando da villa Lenzi, Arsina e Cappella.

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