Sila 3 Vette…”Sfida te stesso” di Alessandro Tonelli
Scritto da Super User. Pubblicato in Trail
Erano diversi anni che puntavo questa gara, ma un po’ per la distanza un po’ per il tipo di gara da affrontare nella modalità orienteering ( solo con l’ausilio del sistema GPS ), l’incertezza regnava sovrana.
Ma l’attrazione era forte per questo Trail, unico nel suo genere.
Completamente in notturna su sentieri innevati e temperature molto rigide alle quali non siamo abituati.
La molla principale però è stata quella di avere l’occasione di ritrovare un vecchio amico, che ha condiviso con me diversi anni di attività sportiva . Gianni.
Così insieme al mio inseparabile compagno di avventure Maurizio decidiamo di contattarlo. È novembre.
Ormai è qualche anno che Gianni si è trasferito nella sua città natale Taranto.
La telefonata dura pochissimi minuti tanto basta a convincerci di partecipare.
Cerchiamo di rosso il calendario alla data 21 febbraio 2025.
La prima cosa da fare è prenotare volo ed hotel. Data la stagione, il costo è veramente accessibile, basta pensare che il noleggio dell’auto è costato 13 € al giorno e un Hotel quattro stelle colazione compresa 60 € al giorno… avendo una certa età ci piacciono le comodità (fa anche rima 😂).
Facciamo passare le feste ed inizia la fase della scelta dei materiali che sono richiesti nel minuzioso regolamento.
Lo slogan della gara dice “Sfida te stesso” ma bisogna comunque farlo nella massima sicurezza. Il fattore principale in assoluto sarà il meteo che potrà condizionare fortemente la gara.
Intanto l’organizzatore ci inserisce nella chat WhatsApp dedicata. Ci sono oltre 300 persone e le domande e i dubbi si susseguono ininterrottamente.
Fortunatamente abbiamo scelto per la nostra prima edizione la distanza dei 40 km. La 100 e la 260 possono aspettare 😅. Fino allo scorso anno c’era anche la distanza degli 80 km sostituita poi dalla 100.
Un azzardo per noi.
Gli amici di TRM mi preparano il piano gara che seguirò scrupolosamente alternandolo ai ristori calabresi di altissimo livello 😂.
A gennaio iniziano bene gli allenamenti del fine settimana. Subito un bel 35 km da passo Lucese al lago Massaciuccoli con gli amici Survival Trail Runners. Poi una brutta influenza interrompe tutto per oltre due settimane. Dannazione!!! Proprio nel momento clou.
Poco prima di partire riesco comunque ad organizzare un Trail simile a quello che andremo ad affrontare. 32 km in Appennino sulla Via degli Abati.
Si parte di pomeriggio e si arriva in serata tra sentieri innevati e un nebbione da far paura. Un percorso gestito unicamente con il GPS.
Ho l’opportunità di testare il nuovo abbigliamento che ho deciso di indossare per la gara. Ottimo il responso per le nuove scarpe La sportivaCyclon, bene anche i guanti Biotex, mentre le calze da neve Mico si rivelano un flop.
Quest’ultime verranno sostituite dalla Cimalp con ottimi risultati.
Arriva così il tardo pomeriggio di giovedì 20 febbraio dove ci attende da Pisa il volo per Lamezia Terme.
All’ora di cena arriviamo all’Hotel Camigliatello dove ad attenderci c’è Gianni.
Cena con un bel piattone di pasta e poi tutti a nanna.
Un bel raggio di sole illumina la stanza a preannunciare che oggi ad attenderci sarà una bella giornata. Previsioni meteo azzeccate.
Dopo un abbondante colazione, decidiamo di fare una ricognizione sul percorso di gara sino al rifugio del Monte Curcio. Una passeggiata di 10 km con oltre 500 metri di dislivello, giusto per scaldarsi 😅. La neve compatta che troviamo è sicuramente una bella notizia . In alcune edizioni precedenti, si sprofondava nella neve, rendendo la gara ancor più difficoltosa.
Ad accoglierci al Rifugio troviamo i gestori che ci omaggiano con tre birre belle fresche. L’accoglienza Calabrese non si smentisce.

Ritiriamo infine il pacco gara con le ultime raccomandazioni di chi organizza questo evento.Ritiriamo infine il pacco gara con le ultime raccomandazioni di chi organizza questo evento.È giunta l’ora di pranzo. Per ognuno 150 grammi di pasta, semplicemente condita con olio e parmigiano.Si torna in camera per riposarci fino alle 16. Quindi inizia la vestizione e la preparazione di uno zaino piuttosto corposo per affrontare questa notturna sulla Sila.Mezz’ora prima della partenza, fissata per le 18, ci troviamo ai nastri di partenza.Ci rendiamo disponibili a qualche intervista per le radio e televisioni locali. Sulla nostra distanza partecipano 80 atleti. Il freddo inizia a farsi pungente ; la corsa parte con circa 20 minuti di ritardo per attendere il politico di turno.Lo spettacolo pirotecnico e’ degno delle corse più prestigiose. Sulle note di “ Nelle tue mani” di Bocelli si parte.Biciclette con delle ruote pazzesche, zaini importanti con gli sci attaccati dietro, qualche cane che accompagnerà i propri padroni lungo le piste nella versione Trail Dog. Il Sila 3 Vette si compone di diverse discipline che richiamano atleti da tutta Italia e non solo.La parte del leone a livello numerico la fanno gli atleti del Trail sulle distanze 100 e 40 e 21 km. Stanotte il clima è dalla nostra parte. Freddo si, ma sotto un cielo coronato di stelle.I primi chilometri sono fondamentali per scaldarsi. Arriviamo al primo ristoro con largo anticipo, avvantaggiati da un terreno bello compatto che ci consente di correre.Al secondo ristoro ci accoglie un bel rifugio riscaldato con tante buone cose da mangiare.. Gianni non si tira indietro e azzanna un bel panino con il capocollo 😅.Il tepore è l’atmosfera gioviale sono come il canto delle sirene… ma bisogna proseguire !

Si scende dall’ impianto sciistico e il grande bosco ti inghiotte. Si scende dall’ impianto sciistico e il grande bosco ti inghiotte. Le nostre frontali squarciano il buio pesto ed il mio telefono inizia a fare le bizze visto le basse temperature.L’organizzazione ha ragione a sconsigliarlo.Se non avete un GPS professionale bisogna almeno scaricare la traccia sul proprio orologio.Senza quello rischi di perderti in un territorio vasto e pieno di insidie.La seconda parte è quella più dura, con una salita lunghissima, che ti porta nel punto più alto del percorso a circa 2.000 metri.Non c’è vento, le scarpe scricchiolano sulla neve mentre ci dirigiamo all’.ultimo ristoro. Bisogna guadare un torrente largo una decina di metri. C’è chi si infila delle ghette tipo stivali come i miei e chi si arrangia con dei sacchetti di plastica fino a sotto il ginocchio. Mancano ancora una decina di km e farli con i pedi bagnati a quelle temperature non è certo consigliato.Sono circa le 01.00 quando raggiungiamo l’ultimo ristoro.Un ricordo indelebile la zuppa di fagioli, salsicce con rapini e crostata al cioccolato.L’orario non aiuta 😂. Mi adeguo alla crostata ;ma prima due belle fette di pane ed olio.Ci attende l’ultima salita. I gruppi di corridori sono ampiamente divisi. Il nostro è compatto perché avevamo deciso di partire ed arrivare insieme.Un lungo viaggio nella notte durato circa 8 ore. Una sfida particolare con se stessi. Un distacco dall’agonismo più accanito e intriso di un nuovo piacere nel praticare la corsa, che diventa più esplorazione e scoperta, che prestazione.Arriviamo al traguardo che sono circa le 02.30… non ci sono né applausi e ne fanfare ma il calore di una comunità che ci mette un impegno fuori dal comune per organizzare questo evento.

Birra e rinfresco finale accanto alle stufe della stazione di posta Ndut ( acronimo di Birra e rinfresco finale accanto alle stufe della stazione di posta Ndut ( acronimo di “Norman Douglas Ultra Trail”)Un viaggio di 1280 km che lo scrittore Norman Douglas fece nel 900 e che si trova scritto sul libro Old calabria. Il libro già di suo rappresenta la bibbia del viaggiatore che intende scoprire la vera Calabria.Infine un grazie di cuore a Giuseppe e Mara ( organizzatori ), Saverio la guida ambientale che nei giorni precedenti la gara ci aggiornava sul campo delle condizioni del terreno ed infine al meteorologo di cui non ricordo il nome. Anche lui sempre preciso e puntuale a dare informazioni.Chiudiamo questa bella pagina, ascoltando il servizio su StudioAperto delle reti Mediaset, che dedica un servizio di un paio di minuti a questa manifestazione. Descrive questo territorio come il Far West Canadese ma invece sono i paesaggi appenninici meno noti del sud, fra località dai nomi fiabeschi come Monte Scuro, l’Antica Filanda, i Giganti della Sila…ogni ristoro diventa una festa di sapori locali e rifugi accoglienti..questa è Sila 3Vette.Ora vediamo di fare un pensierino alla 100… chissà.
Capitan Tonno
Tags: Trail, Tonelli
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