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Ronda Ghibellina di Gabriele Ianett

La mia Ronda Ghi(dimorto)Bellina.
Premetto che oggi sono ancora più cari’o di ieri: potenza della corsa! Intesa come meravigliosa alchimia di persone con cui condividere, gesti atletici, organizzazione complessiva dell’evento, paesaggi e chi più ne ha più ne metta.
Ma andiamo con ordine. Ore 3.30 sveglia (Yale deh!). Fati’a? No, per queste cose no, l’adrenal-ina in queste circostanze è decisamente più efficiente della sorella coca-ina. Ore 4.20 arrivo a casa di Lara…da lontano pare la Madonna, ha un alone di luce tutto attorno da quanto è cari’a. Ore 4.30 siamo all’ACI e recuperiamo altre due belve cari’e, Sonia e Mauro. Penso…Se mi fermano mi fanno la multa per eccesso di carico! 
Facciamo sosta all’Autogrille ad Arezzo, troviamo dei nazionali con le tutine della nazionele e che ragionano da nazionali…parlano di podio…li guardo in cagnesco e con lo sguardo li avverto…oggi ci sono anco io!
Ore 6.45 arriviamo al parcheggio e cosa strana, parcheggiamo. Nel subito, non trovo il pettorale! Panico! Eccolo…Spanico. Entriamo in palestra e troviamo altre aquile appollaiate in qua e là. Ci prepariamo, ci vestiamo, io cerco il mio completo ufficiale ma non lo trovo…PRESIDENTEEEEEE LO VOLLLLLIO, poi un mi dite che faccio caa, quella è natura, voglio il completo da fio!!! Visto che non posso essere fio, allora mi vesto efficiente (effi…) e riempio le tasche del necessario per affrontare in autonomia tutta la gara. Serfi di rito.
Vorrei svuotare i serbatoi interni, ma c’è una fila ai bagni che par d’esse al traforo del San Bernardo, o tra Barberino e Pian del Voglio, o tra Pero e Cormano…vabbè, mi svuoterò lungo il percorso, penso…
Dice che prima della partenza si debba fare la punzonatura del pettorale. Lara va in crisi. La punzonatura? O cos’è? Tranquilla, non fa male, non ti infilano aghi lunghi, brutti e grossi nel braccio. A 10 menuti dalla partenza si scopre cosa cela questo brutto termine…si deve passare tutti, UNO AD UNO davanti ad un lettore stile skipass. Ancora fila, ridaglie con Barberino, quasi quasi mi fermo all’outlet…
Finalmente siamo in partenza, facce sorridenti e rilassate, carichi come le strombole. Sarà una bellissima giornata per tutti, lo capisci dall’aria che si respira.
Via, si parte, oggiù mettiamoci in moto…magari…siamo ma sulle gambe, 300metri e si sale di già. Si inizia subito con il Vertical in paese. Par d’esse in coda fuori dalla Apple quando esce un modello nuovo dell’aifonne. Boia deh che bolgia. Un par di Km e si abbandona lo sfarto…e qui il dramma si materializza. Sentiero ad una corsia sola…900 persone in fila…oioioioi. Ho una folgorazione, mi appare bello come la luce Alessio che mi dice…o brodo, te l’avevo detto che era cosìììì…e dovevi partì davantiiiii duro!
Deh Alessio, ormai son qui…si sale piano piano, a piedi, su un piede, ci si ferma, faccio filmati, mi godo il bosco veramente bello, raccolgo du margherite, trovo Barbara Brunelli, ci scambio due parole e mi dico, però carina la ragazza…dopo un’ora non siamo ancora al sesto Km…’azz, oggi è dura vincere, penso.
Finalmente i mezzi incidentati vengono rimossi e il traffico comincia a scorrere regolare. Siamo in quota, l’aria e il terreno sono perfetti per correre…finalmente inizia la corsa, quella vera. Passo regolare e via…dopo un po’ trovo Marco, scambiamo due parole e vado avanti…penso, cazzo, non starò andando troppo forte? Ora, Marco notoriamente non è uno che va proprio piano…sono tentato di stare con lui, ma sento che vado bene con quel passo e vado…il mio TomTom al secolo Pietro Leoncini mi ricorda costantemente di bere e mangiare, e io eseguo. Usa le racchette e usale a modo ciuo, sennò un servono a nulla. Va bene, ma ora fammi corre, mariannagane…L’equazione è Caleo:EnricoCapraiaMarchetti=Leoncini:Ianett Intanto arriva il primo rifornimento. Faccio il pieno alle borracce, spicchio di arancio, crostata di rito e via si riparte.
Trovo Chiara, ni faccio due riprese, sto un pochino con lei e poi riprendo il mio passo. Inizio a pensare che sto andando fortino…sono contento ma ho paura di pagare lo sforzo dopo il 35esimo. Però in realtà non mi sto sforzando, il passo è quello…beviiiiii…si scusa! 
Inizia la discesa, giù a tutto fooooo…passo la gente come fossero birilli…peccato che al Km18 non vedo il segnale del percorso. Siamo in due che si va a tutta, la strada è larga, io davanti e lui dietro (in corsa!) la strada gira a destra, sulla sinistra vedo un nastro giallo che segna il sentiero, e proseguo giù a rotta di collo…l’altro mi segue…il sentiero entra in un oliveto e ad un certo punto finisce. Mi fermo, lui mi dice…io seguivo te! Gao, e mi garbi…non arriva nessuno+non ci sono nastri gialli+il sentiero è finito=l’abbiamo cannata di brutto. Lui sciolina un repertorio di bestemmie che pensavo scendesse direttamente qualche cherubino a dinni quarcosa. Torniamo indietro, ma questa volta è salita, e dura maremma cignala. 900metri di percorso in più, persi 9 minuti. Ritroviamo il bivio e lì mi accorgo che i segnali erano due ad indicare una porta nel bosco, e c’era pura la freccia. Ma se ‘un l’ho visto e ‘un l’ho visto! Lui non la prende bene, io recupero lo sforzo e dopo cinque minuti riparto…lui rimane lì
Ritrovo Marco e dopo un po’ Chiara…continuo con il mio passo sicuro che prima o poi sarei crollato. Comincia a prendermi un dolorino al polpaccio destro…terrore! Ma oggi non è giornata da infortuni…vai a cuccia dolore. 
Tarda mattinata, cambia vento, è più freddo, vedo dei nuvoloni neri…temo il peggio, invece la scampiamo. Salto due rifornimenti a fila…da mangiare e beve ce n’ho. Continuo a sorpassare, alternando fasi di recupero con fasi di spinta. Ascolto cosa mi dice il mio corpo, ma soprattutto quell’ossessione di Pietro, mangiaaaaa, e spingi sulle racchette sennò ‘un servono! Yale deh che palle…vabbbbene…Il bosco è veramente bello, trovo anche tempo e lucidità di fare due riprese. Intanto recupero e sorpasso colleghi di fatica. Ogni tanto si scambiano due parole, si fanno battute. Trovo tanta gente bella, la fatica poi avvicina. 
Km 31, finisco una salita, inizia un breve tratta di piano…sento all’improvviso 10 litri di acido lattico che scendono dall’alto verso il basso come se si fosse rotta una diga, e mi allagano muscoli, arselle e vongole di entrambe le cosce. I crampi ora nooooo…mi fermo un secondo, tiro il tirabile e riparto cambiando stile di corsas per smaltire l’acido lattico. Un kmino ed è passato tutto…recupero i compagni di viaggio, li affianco e saluto…tranqui, tanto tra poco crollo
Km 33 penultimo ristoro. Faccio acqua perché sono quasi vuoto. Mi versano un the fatto con piombo fuso al momento…mi ustiono la lingua, ringrazio e riparto. Stiamo per affrontare l’ultima salita. Mangiaaaa! O Pietro ma ho appena mangiato la crostatina…sai cosa ti fa?....capito, mangio un po’ di roba secca…Obbravo!
Arriva l’omino con l’occhiali, corre, mi affianca e mi passa…io a piedi, racchette e via…dopo poco lo raggiungo, lo affianco e me ne vado..ciaoooo
Km 40 finità la salita, ultimo ristoro. Ancora acqua, arancia e domandona…le salite sono finite, vero? Ancora 200 metri e basta…basta una benemerita cippa! Via o facciamoci anco questi…ora è finita davvero…solo discesa fino all’arrivo 4km…guardo il tempo e facendo un rapido calcolo capisco che non posso farcela ad arrivare sotto alle 6 ore. Allora decido di godermi gli ultimi km. Godo come un porcellino, non sono crollato, so di aver dato tuttooooooo….noooo km41 ariborda i crampi! Stessa terapia di prima…curati e si prosegue.
Scendo con un buon passo ma senza caracollarmi, respiro l’aria a pieni polmini, mi complimento perché so di aver dato oltre il massimo e di essermi gestito al meglio. Cazzo come sono contento. Libero la mente e rifletto sulla meraviglia delle sensazioni che ti dà la corsa. Oggi sono andato oltre i miei limiti…o meglio, ho scoperto che i miei limiti sono oltre quello che pensavo!
 Mancano 3 km…Salvini-Lilli-San Michele. Sono solo, ho dietro ad un centinaio di metri l’ultimo compagno di fatica che avevo passato. Mancano 2 km, Salvini-Lilli…
 Finisce la terra e comincia lo sfarto per l’ultimo km e mezzo. Lo sfarto fa male ai muscoli, mariannagane! Rallento e aspetto quello dietro di me per condividere la felicità. Chiachhieriamo felicissimi…mi chiede quanto manca…1km più o meno…siamo cotti.
Noooooooooo, altro crampo, ma questa volta mi prende tutta la coscia dex a 360 gradi…mi viene quasi da piangere. Mi fermo un attimo. Lui si ferma, mi aspetta e mi incoraggia…n’avrei dato un bacio…riparto insieme a lui…lui mi fa coraggio…ultime centinaia di metri ed è fatta! Vedo Alice che mi incoraggia, sono contentissimo, ultima curva, sorrido alla GoPro, poi saluto Lara, Sonia e Mauro. 
Penso a Pietro per l’ultima volta e lo ringrazio
Arrivatoooooooooo! 45km 300m, 2300 D+ in 6h16’ 
Ho vinto! La mia gara l’ho vinta…
Boccale di birra, trangugio la poca birra che l’oste mi versa, non capisco molto…sono sfatto ma godo da fare schifo! 
Torno all’ultima curva e vado ad aspettare Marco e Chiara per fargli una ripresa…dopo pochissimo arriva Marco con un sorriso a 64 denti, e poi Chiara che realizza, solo quando guarda il tempo, che popò di gara ha fatto anco lei. Vorrei aspettare anche gli altri per riprenderli, ma ho freddo e devo andare a fare la doccia.
Mi godo appieno anche tutto il post-gara. Doccia e lauto pranzo!
La giornata perfetta! Per il mio primo Trail non potevo chiedere di meglio!
Grazie a tutti

 

Tags: Trail, Ianett

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