Il TA (trail autogestito) targato Survival ed organizzato dal mitico Tonno che da Sassalbo(MS, 860 m slm) mi ha fatto conoscere la sorgente del Secchia(affluente del po) e raggiungere la cima dell’Alpe del Succiso a 2017 m, una delle cime più alte e dei luoghi di maggior bellezza paesaggistica dell’appennino settentrionale ed il mio primo trail corso tra i 1000 e i 2000 m slm.
Fino ad oggi, quota 1000 era stata d’arrivo! Oggi è stata quota di partenza e, questo, ha aggiunto un’emozione in più alle tante vissute grazie al percorso e alla compagnia.
Bel percorso impegnativo sull’appennino tosco-emiliano di 19 km, d+ 1300 m. che avremmo dovuto fare in 4h30′ ma che abbiamo chiuso in 5h15′ perché certi panorami hanno necessità di essere goduti e immortalati… Un percorso completamente immerso nella natura su sentieri, carraie, mulattiere, single track e un piccolo tratto di asfalto sul finale.
L’area dove sorge il Secchia è caratterizzata da un’estesa prateria, contornata da un “anfiteatro roccioso” molto suggestivo. Il circo glaciale delle sorgenti del Secchia è tra i più belli dell’appennino, una grande nicchia di forma semicircolare, con ripide pareti, scavata nel fianco roccioso di monte Alto (m 1904) esposto a nord-est. Da questa zona di accumulo, il ghiaccio si insinuava nell’alta val Secchia, giungendo, a valle, fino alla zona detta “Gabellina”. Meraviglioso!
Certo un percorso non privo di difficoltà, sia nella ascesa al monte Succiso (2000m slm) sia nella discesa percorrendo un sentiero leggermente esposto con ferrata. Ma, secondo me, la difficoltà maggiore è stata nel tratto di rientro, sotto il monte Acuto dove il sentiero aveva tratti stretti, franosi e coperti da foglie pertanto l’attenzione doveva essere massima e gli errori non ammessi.
Ma anche aspetti entusiasmanti quale, ad esempio, i km corsi in una faggeta su un tappeto di foglie che hanno reso unico il percorso che probabilmente in questo periodo dell’anno è ancora più godibile. Tra l’altro faggeta sopra la quale, nell’ormai lontano 2001, furono osservati “oggetti non identificati”… UFO!!! , compiere evoluzioni nel cielo.
L’estate del 2001, infatti, è ricordata, dal punto di vista ufologico, come <<l’estate di Sassalbo>>, anche se l’ondata di avvistamenti (oltre cinquanta nell’arco di un mese!) ha interessato un’area più ampia dell’Italia settentrionale, seguendo quasi di pari passo una delle linee sincroniche che intersecano la Penisola. Ma sembra che la giustificazione di avvistamenti così massicci in questa zona sia da legare alla sua sismicita, oltre che agli insediamenti militari (a pochi km c’è il monte Giogo con l’installazione (ora dismessa) della NATO di Comano). Se volessi azzardare l’interesse degli UFO alle fonti naturali di energia, in qualsiasi forma si presentino (elettricità, acqua, magnetismo, gravità, radioattività, tellurismo), questo potrebbe spiegare l’insistenza degli oggetti volanti non identificati in quest’area, quindi a scopo di ricognizione o di acquisizione…. O forse anche tra gli UFO si era sparsa la voce di quanto fosse stupendo il panorama e assolutamente da non perdere!
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