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Stabbiano trail running di Andrea Pelleriti

Stabbiano(Lu) l’ho nel cuore non solo perché, grazie a Fabrizio, è stata la mia prima corsa nei boschi e, da quel momento, è iniziata una nuova stagione podostica in simbiosi con la natura ma anche perché è l’unico paese della lucchesia in cui il Linchetto era molto gentile e, mentre in molte altre località collinari, si divertiva a fare scherzi alle persone o impaurire gli animali nelle stalle, a Stabbiano no. A Stabbiano, il Linchetto era gentile, entrava nelle case, andava nelle camere e rifaceva il letto in modo che, chi rincasava la sera, stanco, lo trovasse pronto e accogliente.

E così da Stabbiano, sempre in compagnia di Fabrizio, ho iniziato a scoprire ogni angolo di bosco, da quelli più battuti a quelli più selvaggi e poco o nulla esplorati; a provare sentieri per percorrere anelli sempre più ampi, scorgere panorami sempre più incantati, come quello della “valle incantata“, appunto, come l’ho battezzata, che è dalle parti di Pretale lungo il fosso di Croci, irraggiungile per chi non conosce bene la zona.

L’ultimo giro fatto è stato molto interessante.

Prima si è passati sotto la croce di Stabbiano, che non avevo ancora mai visto;

poi per sentieri non segnati sulle app, si è raggiunta Farneta dopo aver costeggiato il Rio della Certosa e poi Formentale che è un gruppo di case adagiato in collina tra Chiatri e il monte Quiesa. Un percorso selvaggio in alcuni tratti ed è per questo che mi è piaciuto più di altri. Mi piacerebbe riprovarlo in notturna anche per misurarmi con le difficoltà del percorso non battuto ma non so se lo farò… Avrei sicuramente molta paura a passare, di notte, davanti la marginetta al limite del paese… Perché si dice appaia lo spirito della Dannata! Una donna scomparsa misteriosamente nella notte, forse uccisa e mai ritrovata. Lo spettro, racconta chi lo ha visto, è alto, vestito di bianco, con un mestolo infuocato in mano col quale respinge tutti coloro che passano di li…

Proseguendo la nostra corsetta si è lambita la cima del monte di Croce (456 m slm) per raggiungere Monti di Chiatri, ancora una volta per un sentiero selvaggio, stretto, dove si sono incrociati 2 cinghiali, e dal, quale si scorge a un panorama che era costituito esclusivamente da boschi fitti. Tratti con rocce che ricordano quelle che leggenda vuole di origine lavica sul Monte Le Croci (comprensorio dei Monti pisani). Bellissimo!

Un piccolo capitombolo in una radice e via… siamo a Chiatri.

Da Chiatri si rientra a stabbiano passando per un sentiero che lambisce l’inizio del fosso o solco della Lupaga, da cui si gode una bella vista sulla valle della Contesora, su Fibbialla, Piazzano, Vecoli. Punto non solo panoramico ma anche ricco di mistero… Si narra infatti che di notte, da Fibbialla, si possano vedere dei lumini che si arrampicano lungo il corso del solco. Una volta in cima, proprio dove siamo ad osservare il bel panorama, questi ruzzolino verso il basso tornando al punto di partenza, emettendo dei lamenti. Anime del purgatorio costrette a scontare la loro pena in un luogo così bello(se potessero conquistare la cima del solco) ma costrette a rimanere nell’ orrido del solco stesso.

Ancora una volta un bel giro, ma le esplorazioni intorno a Stabbiano non sono ancora concluse…

Alla prossima!

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https://pellerun.home.blog/2021/04/06/stabbiano-trail-running/

Tags: GirisuiMonti, pellerun

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