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Mugello emozionica unica di Salvatore

Mugello emozione unica

Ho dovuto aspettare qualche giorno per rimettere in ordine le idee e le emozioni passate in questa gara; piu che altro metabolizzarle ,realizzarle e metterle nero su bianco.

Il Mugello è stata una manifestazione alla quale l anno scorso non ho potuto partecipare, mi era rimasta proprio qui ….in gola…quando decisi di iscrivermi il pettorali erano già in sold out da qualche ora…per ripicca non accettai di ripiegare sulla corta, decisi di aspettare un altro anno.

Quest anno l ‘ ansia mi ha fatto fare l iscrizione a mezzanotte e cinque del giorno di apertura iscrizioni, fregato dal mio compagno d avventura Riccardo di qualche minuto ci siamo ritrovati iscritti(9 e 10).

Sono un po titubante sulla gara, visto che qualche giorno prima a” fare il deficiente” mi sono contratto il polpaccio sinistro , risultato due giorni a medicine e impacchi di voltaren , ma il dolore mi è quasi passato ed è rimasto solo un indolenzimento ,cosi decido di partire .

Si parte da livorno in 2 io e Matteo, arriviamo a BADIA e salutiamo il resto della banda Carlo, Flavio e Alessio che sono arrivati da poco , e montiamo subito la tenda , ci raggiungono anche Gabriele Caterina ed Ivan montato il “trail camp” raggiungiamo Riccardo che smanioso è gia li dal giorno prima.

Prima di cena ci ritroviamo tutti , Io Riccardo Gabriele e Flavio (per la lunga) ,Caterina matteo alessio alessamdro e carlo per la corta, leonardo(il figlio di riccardo per la kid) , ivan cristina, giulia e tommy come accompagnatori .

Salutati tutti e ritirati i pettorali, birretta e cena “vegana”(ovviamente no), la cena passa tranquilla tra pezzi di bestia al sangue e birra e soprattutto strategie alimentari del giorno prima ( i famosi CARBOLOAD) ed anche storie varie su allenamenti ,gare e coooo……..sbricioliamo la roba da mangiare …e poi verso il riposo del guerriero.

La notte in tenda passa un po tumultuosa, l ansia (che pensavo mi avesse risparmiato per questa volta si inizia a far sentire) la notte e’ lunga e la contrattura al polpaccio avuto qualche giorno fa mi fa pensare assai, sto ragionando se ripiegare sulla corta…. cmq in men che non si dica suona la sveglia e scappo via come un ladro per andarmi a lavare e preparare.

Il primo che becco è Gabri, è gia operativo , sistema le sue tigelle gli do il buongiorno mi preparo e vado verso il bar per un caffe’, becco Riccardo che aspetta arrivano anche Flavio e Gabri, una bella foto di rito e poi tutti al fuoco aspettando lo start.

Breve briefing ,ci diamo l imbocca al lupo , ed eccolo il via, parto con molta calma accanto a Riccardo e Giacomo un nostro amico di Piombino il bros SUPandRUN, il sole si alza ed il ritmo è molto tranquillo, mi fermo perche nello zaino c ho i depeche mode che cantano personal jesus(che io adoro ma nel bosco devo ammettere stonano un po’)……la sveglia delle 6,45 ….mi fermo su quel single track strettissimo , loro vanno avanti e si perdono.

Cerco di aumentare un po il ritmo per recuperarli ma c è troppa gente e ancora e la via è molto stretta cosi a un passo tranquillo mi inizio a fare la mia gara,il posto e’ bellissimo la tracciatura è perfetta , la nebbia fitta in cima alla prima salita da quel tocco di fascino angoscioso ma gradevole.

Sbucato in cima alla prima salita , trovo una piccola discesa che mi permette di correre un po di piu ed io la assecondo ,

il fondo è fantastico morbidissimo , la vista spettacolare i contrasti di colore verde e marrone icorniciati in un cielo a meta’ tra il grigio ed il blu,mi sento come nel paese dei balocchi ma il polpaccio mi da una scarica anomala e rientro nel mondo reale …..rallento un gocciolino e quasi subito riprende la salita , passo il primo ristoro liquidi e continuo a imperterrito il mio viaggio .

I km successivi sono molto scorrevoli tra Sali e scendi molto divertenti che mi portano nei pressi di Casa Al Giogo,mi piace la location ed il fondo , persone sparse su tutto il sentiero con campanacci ad incitare dal primo all ultimo concorrente, arrivo a casa al giogo mi spuntano e vado subito a rifocillarmi e ricaricare l acqua, guardo la mappa con i cancelli orari ed il prossimo è alle 14…sono in “oraririssimo” penso tra me e me i,nizio a scendere faccio i km successivi in compagnia di Sara una ragazza che prepara la LUT, si parla del piu e del meno e viene fuori che abbiamo un sacco di amici in comune, si parla di trail di mangiare , e di autogestiti,…e tra una chiacchera e l altra arriviamo a mezzogiorno , siamo al 36esimo e sono passate da poco le 12, lei si ricongiunge con gli altri tre io la saluto ricarico mangio e riparto, la temperatura si sta abbassando ed inizia a piovigginare, si sale ancora,in una serie di Sali e scendi , nelle parti scoperte fa freddo, si sta bene solo nel bosco, la pioggia si trasforma in grandine ed iniziano i primi problemi, il polpaccio mi inizia a bussare, i guanti me li sono scordati in auto , decido di camminare e di bardarmi le nocche con una bandana , proseguo , la grandine mi punge il viso , sono su un pratone scoperto ed il vento freddo spinge ; il calore del corpo lo contrasta ma sarei un folle a dire che sto bene….procedo imperterrito,anche se in certi punti si more dal freddo …penso deciso :-voglio riuscirci-, inizia il mantra “no finish no beer …..perche’ la birra a fine trail per quanto mi riguarda è legge!

Inizia qui la prima scarica di crampi, sosto bevo un po di Sali una barretta ed un gellino al riparo sotto un albero che mi copre dal freddo mettendosi controvento, mi sento meglio ,riparto e mentre sto pensando a cosa fare e a quanto sono “demente” a pagare per soffrire , davanti ai miei occhi appare la cascata dell abbraccio… davanti a quello spettacolo …resto incantato, mi fermo e con le spalle alla roccia osservo l acqua che scorre inesorabile , sento il freddo che inizia a toccare la termica che è bagnata fradicia e prima di prendermi una frescata mi rimetto in moto.

Dopo poco arrivo finalmente al ristoro , controllano i materiali , quattro chiacchere , il tipo che controlla i materiali mi offre un mezzo bicchiere di vino, oso di piu e faccio il bis …..e passo al tavolo del ristoro ,the caldo …..lo uso per scaldarmi le mani che sono bloccate dal freddo,mangio e mi infilo nella stanza del bollitore ,mi cambio la maglia e bevo il the che ormai s è stemperato e riparto ringraziando i ragazzi del ristoro cosi gentili ed amorevoli…ed anche se piove mi sono ripreso, il polpaccio è ancora attaccato al resto del corpo , penso sono solo 13 km forse qual cosina meno….cerco di prendere per il culo la mia parte razionale e ci riesco cosi bene che mi lancio in un inseguimento nel vano tentativo di recuperare qualche minuto….

Qui inizia il calvario,i sentieri sono diventati delle piste di fango semi liquido, la discesa diventa pericolosa, i tacchetti grippano ma si scivola cmq , corro sul bordo sentiero tra le foglie di castagno e quei pochi cm di terreno poco calpestato ; in realtà sto soffrendo piu in discesa che in salita ,si scivola peso, eccolo taaaaacc….il polpaccio, cambio gli appoggi del piede e taaaac la bandelletta ……è finita mi ritiro, penso….. guardo il gps ….bestemmio…..un altra salitina mi fa riprendere …arrivo in cima ed ho cambiato idea, 10 km li faccio strisciando coi gomiti nella mota se serve….mi ripeto il mantra “no finish no beer” ,devo arrivare alla fine ,finisce la salita e mi ritrovo su una lunga discesa,polpaccio e bandelletta mi stanno torturando …scherzo con i due romanacci di ostia lido appena conosciuti, ,non so se scendere a spazzaneve o prendere una busta dallo zaino e fare come sulle piste dell abetone ..si ride ma ogni passo nel fango è uno scivolone…cosi cerco di passare dove cè meno pappina fangosa,mi fa male tutto , polpaccio e bandelletta ora stanno al top del fastidio …. cosi quel sentierone me lo faccio a passo di tartaruga tenendomi con i rami e cercando di non ammazzarmi , il ginocchio comincia a farmi male …e sembra non finire mai…piu scendo piu mi martella , le scarpe sono due pezzi di mota , in realta sembra che mi sia fatto i fanghi fino agli stinchi dimenticandomi le scarpe e i calzini, questa parte del percorso la stiamo soffrendo in tanti, i “romanacci” con il loro accento marcatamente romano mi fanno ammazza dalle risate , rendono il tutto piu divertente, lo vedono che sono in difficoltà e alla fine facciamo i km che portano al guado insieme , arrivati li mi aspettano ma li mando avanti perché non ho intenzione di correre mi fa male il ginocchio e voglio arrivare in fondo comunque e con i miei tempi senza rallentare nessuno, dunque ci salutiamo e proseguo.

Sono felicissimo di entrare con i piedi nell acqua finalmente mi levo un po di terra di dosso, scarpe calzini si puliscono subito una sciaquata alle mani, mi sento semi rigenerato…… in falso piano fino a badia la mia mente si inizia a confondere …devo arrivare in fondo…birra, fame di roba diverse dalle barrette , pasta party il ginocchio la bandeletta … ed il mantra “no finish no beer” …e alla fine arrivo al 59 esimo un omino in mtb dell assistenza palesemente di origine campana …mi guarda e mi dice -continua che ci sei l-o guardo col suo caschetto verde e gli dico :<<veramente pensavo di ritirarmi(scherzosamente)>>mi risponde ridenDo fragorosamente:<<wagghiu si arrivat… >> ….si scatena una sferzata di energia meglio del gellino…però sembra cmq di non arrivare piu …..comincio a sentire le voci della gente in lontananza si sentono anche i campanacci , inizia la parte stretta tra sassi e terra accompagnata dallo scroscio del corso d acqua, sono vicino penso tra me e me, ma non riesco a correre perche come appoggio la pianta del sinistro il ginochhio abbaia.

All improvviso scorgo la parte finale del percorso si vedono le persone in alto che ci aspettano ….qualcuno mi sta dicendo bravo bravo….(bravo un cXXXo sono ultimo penso tra me e me) …..eccoci ……..lo speaker dice vai li attraversa l arco cosi ti spuntano,…ancora non sto realizzando bene ,l omino mi smarca e dice …è arrivato anche il numero 10 salvatore bruno, sento qualcuno che applaude mi mettono una maglia in mano ed una lattina di birra, mi guardo intorno sono tutti in fila a fare le foto finisher…cerco un angolo di intimità…ed eccomi qui fermo con una braccio poggiato al muro e la testa poggiata sull avambraccio con la maglia finisher nella mano e nell altra una lattina vuota , e sto dando sfogo alle mie emozioni di nascosto come “un bimbo sgridato dai genitori” dietro la colonna nel porticato, piango, sicuramente in parte per il dolore al ginocchio , ma con una grande emozione e soddisfazione, quella di non aver mollato ,in fondo quando le cose si complicano e sale il livello di difficolta, in proporzione sale anche la soddisfazione,in questo caso averla chiusa cmq e nonostante tutto.

Come disse qualcuno <<il 100% di quel preciso momento>>

...uno dello staff mi chiede se è tutto ok, gli metto la lattina vuota in mano e faccio segno con il pollice su, mi dice fai la foto prima di andare a mangiare, un altro pollice su mi sembra la risposta piu idonea, lui capisce e si allontana, ho bisogno di riassemblarmi , la fotografa finisce di scattare le foto ai finisher , sono rimasto solo io , mi osserva, e sorride mi chiama .mi fa mettere in posa e taac faccia da mugello!

Esco dal porticato e mi viene incontro il mio amico di” traildatestedicazzo” Riccardo lo abbraccio mi osserva stupito e dice mi sembri abbastanza devastato, non riesco quasi a parlare , gli rispondo mi fa male il ginocchio da morire con l occhi lucidi e zoppicante…mi da una pacca e mi dice qualcosa che non ricordo , ricordo solo che gli ho risposto mi cambio e vado mangiare e che lui mi ha risposto ci vediamo al tendone dè ……scendo giu e vado all auto, trovo Matteo che mi aspetta , mi guarda come quando si guardano gli alieni, mi dice che l acqua delle docce è fredda , allora vado nel bagno mi sciacquo al volo mi cambio e vado a godermi il terzo tempo.

Giro di complimenti all organizzazione (che a mio modesto parere merita)e mega birrozza, arriva riccardo con tutta la famiglia al completo, finisco salutiamo tutti e ripartiamo verso la provincia labronica….60 km 3200d+ 11ore e 12min…..sono soddisfatto cmq anche se avevo preventivato almeno un ora meno.

Chissene frega ......è stata veramente dura ma una fantastica avventura …..per quel che mi riguarda questa è stata quella che mi ha dato fin ora l emozione piu grande!

 

Tags: Trail, Salvatore

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